Il naufragio della Dordogna è un racconto di Salgari pubblicato nel 1902 sotto lo pseudonimo di Guido Altieri, falso nome che Salgari ha usato per aggirare le clausole dell'editore Donath, che gli impedivano di scrivere per altri editori. E' un racconto breve ed è incentrato sul naufragio della Dordogna, un transatlantico della Compagnia di Bordeaux che dopo molti felici giorni di navigazione si era ritrovato ad affrontare una violentissima tempesta. Durante quella notte la Dordogna aveva urtato contro delle scogliere che sorgevano in mezzo all'oceano e la sua carena era stata irreversibilmente danneggiata. Dopo essersi consultati, i marinai iniziarono a costruire una zattera, che però non riuscì ad ospitare tutti i passeggeri dopo l'inevitabile affondamento del transatlantico. Successivamente riuscirono a mandare dei messaggi di soccorso grazie ad un telegrafo senza fili, che era stato imbarcato prima della partenza. Nelle ore successive i naufraghi ricevettero più volte delle risposte in cui si diceva che delle navi sarebbero partite per soccorrerli. Le promesse furono mantenute e una nave, con grande gioia per i naufraghi, raggiunse la zattera e imbarcò tutte le persone. Il racconto si conclude con un omaggio all'inventore del telegrafo senza fili, l'italiano Marconi.
sabato 16 febbraio 2019
Il naufragio della Dordogna
Il naufragio della Dordogna è un racconto di Salgari pubblicato nel 1902 sotto lo pseudonimo di Guido Altieri, falso nome che Salgari ha usato per aggirare le clausole dell'editore Donath, che gli impedivano di scrivere per altri editori. E' un racconto breve ed è incentrato sul naufragio della Dordogna, un transatlantico della Compagnia di Bordeaux che dopo molti felici giorni di navigazione si era ritrovato ad affrontare una violentissima tempesta. Durante quella notte la Dordogna aveva urtato contro delle scogliere che sorgevano in mezzo all'oceano e la sua carena era stata irreversibilmente danneggiata. Dopo essersi consultati, i marinai iniziarono a costruire una zattera, che però non riuscì ad ospitare tutti i passeggeri dopo l'inevitabile affondamento del transatlantico. Successivamente riuscirono a mandare dei messaggi di soccorso grazie ad un telegrafo senza fili, che era stato imbarcato prima della partenza. Nelle ore successive i naufraghi ricevettero più volte delle risposte in cui si diceva che delle navi sarebbero partite per soccorrerli. Le promesse furono mantenute e una nave, con grande gioia per i naufraghi, raggiunse la zattera e imbarcò tutte le persone. Il racconto si conclude con un omaggio all'inventore del telegrafo senza fili, l'italiano Marconi.
domenica 3 febbraio 2019
I drammi della schiavitù
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Fonte www.emiliosalgari.it |
I drammi della schiavitù è un romanzo ricco di suspence, ci si immedesima fin da subito nei personaggi, anche in quelli che sono più ambigui come Kardec (estremamente buono con Seghira e crudele con gli schiavi), e che mostrano il lato "buono" e quello "cattivo". E' anche un romanzo ricco di sorprese, ad ogni capitolo al lettore vengono stravolte le idee che si era fatto e non sa mai come andrà a finire. Dietro però questa intrigante ed entusiasmante storia si cela il parere di Salgari, che si esprime contro lo schiavismo, lo si nota dai dialoghi fra i personaggi e da certe loro azioni e dal finale, che stravolge i ruoli: i crudeli schiavisti vengono puniti facendo provare loro gli orrori della schiavitù.
Per scaricare gratuitamente il libro fate clic qui, vi porterà su Wikisource.
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