sabato 31 marzo 2018

I naufraghi del Poplador


Fonte: Libriefumettidacollezione
I naufraghi del Poplador è un libro di Salgari pubblicato nel 1895 dall'editore Treves.
Il libro è ambientato durante la guerra fra Messico e Stati Uniti, quindi fra il 1846 e il 1848. Don Pablo Guzman è capitano di una vecchia nave da guerra messicana chiamata il Poplador, la quale è incaricata di costeggiare le coste californiane per combattere la flotta statunitense. Tuttavia la nave è  vecchia di 29 anni e l'equipaggio è poco fedele e motivato: si tratta soprattutto di californiani o americani del Nord. Dopo giorni di navigazione, si scontrano con un incrociatore americano, il quale ha la peggio, ma il Poplador è ridotto a un rottame. In una notte di tempesta l'equipaggio riesce a sbarcare, anche se dimezzato, su un'isola semideserta.
Qui costruiscono delle capanne e si occupano della loro sopravvivenza, finché una nave americana, la Richmond, non si ancora in una baia dell'isola. I naufraghi, con l'inganno, l'abbordano e uccidono tutti gli yankees a bordo. Sulla nave trovano una dozzina di ribelli californiani incatenati, che accettano di aiutare il Messico, anche se prima combattevano per rendere libera la California sia da messicani che da statunitensi. Il capitano conta di servire ancora la patria con quella nave, ma in alto mare una rivolta scoppia contro i messicani: dopo una sanguinosa battaglia vengono tutti uccisi a parte Don Guzman, l'ufficiale italiano Michele Galla e il mastro Josè. I ribelli vogliono diventare infatti pirati, ma una notte José, che si era finto loro complice, prepara la fuga su un canotto.
Prima però il capitano fa saltare in aria la Richmond per vendetta e anche per fare in modo di non essere catturato nuovamente. Il canotto, battezzato Giovane Italia in onore di Michele, naufraga su un'isola popolata da antropofaghi. Qui i tre naufraghi fanno conoscenza di una tribù di cui devono guarire il capo, ma questo muore. I marinai allora scappano e vengono salvati da una nave peruviana. Tornati in Messico constatano che questo sta perdendo la guerra, infatti pochi mesi viene firmata la resa. I tre coraggiosi non vengono dimenticati: diventano ufficiali della marina messicana.

giovedì 22 febbraio 2018

Alla conquista di un impero

Fonte: bepi1949

Alla conquista di un impero è un libro di Salgari pubblicato nel 1907 da Donath. È ambientato nell'Assam, un principato indiano, governato da un tiranno di nome Sindhia che ha ottenuto il potere uccidendo il parente regnante che aveva assassinato quasi tutta la sua famiglia, eccetto la cugina che Sindhia vende a una setta, come schiava. La cugina si chiama Surama ed è proprio la fidanzata di Yanez, l'amico fidato di Sandokan. I due amici si recano nell'Assam assieme ai pirati di Mompracem per vendicare Surama e per darle il trono dell'Assam. Yanez, il protagonista del libro, rapisce il primo ministro per sapere dove si trova la pietra di Salagraman, un artefatto religioso che attrae moltissimi pellegrini da tutta l'India. Successivamente, con l'aiuto di Sandokan e Tremal-Naik, Yanez ruba questa pietra per poi restituirla a Sindhia, ottenendo la sua fiducia. Yanez diventa anche il grande cacciatore del tiranno uccidendo nella jungla tigri e rinoceronti. 
Tuttavia Teotokris, un astuto greco consigliere di Sindhia, ostacola i piani di Yanez. Infatti più volte, con l'inganno, cerca di ucciderlo o di rovinarlo, arrivando perfino a sfidarlo a duello. Intanto Sandokan è ricercato assieme ai suoi uomini e per il momento non può aiutare Yanez. La situazione continua a peggiorare: Surama viene rapita e Yanez viene smascherato e fatto prigioniero mentre la suo scorta, dopo un eroico combattimento a cui partecipa anche il portoghese Yanez, viene trucidata. Sandokan fa di tutto per riuscire a sconfiggere Sindhia; riesce a liberare Surama e con lei va in cerca di soldati fedeli. Ne trova molti fra le montagne, dove si conserva ancora il ricordo del padre di Surama, e con molto denaro riesce a corrompere i mercenari di Sindhia. Il piano è presto messo in atto: Sandokan alla testa di mille montanari invade la capitale dell'Assam, le truppe di Sindhia però resistono nelle strade e nelle piazze, grazie a nuove truppe che continuano ad arrivare. La battaglia è quasi persa per i montanari quando alle spalle delle truppe assamesi compaiono i mercenari capeggiati da Yanez, che ribaltano la situazione, dando alla fuga le truppe fedeli a Sindhia, impressionate dal coraggio dei tigrotti di Mompracem che guidano i montanari.
Sandokan raggiunge il palazzo reale dove trova Sindhia, ormai pazzo, e Teotokris, ferito mortalmente. 
Surama ottiene la corona dell'Assam e sposa Yanez, con cui la divide; nel frattempo Sandokan pensa già alla successiva spedizione...