mercoledì 24 luglio 2019

Il vampiro della foresta

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Il vampiro della foresta è un romanzo di Salgari, pubblicato dall'editore Biondo con lo pseudonimo di Guido Altieri. Parla di due fratelli siciliani, Marco e Giovanni,  emigrati in America in cerca di fortuna, attraverso la ricerca dell'oro. Più precisamente si trovano in Uruguay, in una foresta vergine totalmente isolata dal resto del mondo. Trovata la filiera d'oro decidono di accamparsi, ma fa loro visita un indiano dagli atteggiamenti ostili, che vuole cacciarli dalla sua foresta. I due fratelli non hanno nessuna intenzione di andarsene, poichè non sono minimamente intimoriti dall'indiano, e nemmeno dal grande pipistrello che porta appresso. La mattina dopo, però, si svegliano tutti insanguinati: qualcuno ha prelevato del sangue dal loro corpo durante la notte. Scoprono che è stato il pipistrello addomesticato dall'indiano, si tratta di una specie che succhia il sangue agli animali o umani addormentati. La notte dopo riescono a uccidere il "vampiro", ma provocano la rabbia dell'indiano, che si rivela un vero e proprio addomesticatore di animali, scatenandogli contro un giaguaro. I due siciliani tendono una seconda trappola che si rivela fatale per il giaguaro e anche per l'indiano, che riesce a fuggire, ma viene trovato morto. 
Dopo qualche mese di lavoro i due riescono a raccogliere una tale quantità di oro da diventare ricchi e decidono di spostarsi in Paraguay, portando con loro la pelliccia di giaguaro come ricordo di quell'avventura

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martedì 16 luglio 2019

Sandokan alla riscossa

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Sandokan alla riscossa è un libro di Salgari pubblicato nel 1907 da Bemporad.
E' ambientato nel Borneo e narra la riconquista da parte di Sandokan (e dei suoi amici) di un regno del Borneo di cui sarebbe il legittimo erede. Infatti 20 anni prima suo padre era stato usurpato dal trono di Kini Balù da un inglese; inoltre tutta la sua famiglia era stata uccisa, eccetto proprio Sandokan che era riuscito a fuggire nella giungla.
Sandokan e Yanez salpano per il Borneo con delle navi, il primo con i pirati di Mompracem e il secondo con gli assamesi. Nelle nave di Yanez, però c'è un traditore, il suo maggiordomo, che tiene nascosto Teotokris, scampato miracolosamente alla morte e che ora vuole vendicarsi.
I tigrotti e gli assamesi iniziano un difficile viaggio attraverso la giungla per raggiungere la capitale del regno di Kini Balù. In questo viaggio affrontano numerose insidie, sia naturali, che ad opera di Teotokris che faranno sudare non poco i protagonisti. Fra queste insidie ci sono attacchi di rinoceronti e tigri, razzie da parte di una tribù di dayaki, tristemente noti come tagliatori di teste, frecce avvelenate, inondazioni, fame e molto altro. Durante il tragitto però, si alleano con una tribù indigena, che proteggono dall'attacco dei dayaki, e che li segue e li guida nella foresta, di cui sono profondi conoscitori.
Raggiungono quindi il lago sulle cui sponde si trova la capitale, attaccano e conquistano un fortino e radunano un piccolo esercito, formato anche da molti guerrieri in cui il ricordo del vecchio e buon sovrano non è svanito. Allestiscono una flotta, attaccano la capitale dall'acqua e grazie alla superiore potenza di fuoco vincono la battaglia. Inutile dire che l'usurpatore Rajah del lago e Teotokris vengono uccisi.
Sandokan ha così vendicato la sua famiglia, ma il ricordo di Mompracem, non è stato seppellito, il prossimo librò del ciclo si chiamerà infatti "La riconquista di Mompracem".

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mercoledì 10 luglio 2019

I naufragatori del Canadà


I naufragatori del Canadà è un racconto di Emilio Salgari scritto fra il 1901 e il 1906, pubblicato dalla Casa Editrice Salvatore Biondo di Palermo, firmati con lo pseudonimo di Guido Altieri. E' stata fatta una ristampa nel 1935 dalla Casa Editrice Sonzogno di Milano, di quest'ultima ne ho una copia.
E' presente un narratore di secondo grado, chiamato papà Miccò, la cui storia occupa la maggior parte delle pagine. E' un racconto cupo e misterioso, ambientato in Canada, nel golfo di San Lorenzo, zona di azione dei protagonisti, i naufragatori. Sono dei malviventi che vivono di brigantaggio, usando uno stratagemma che prevede di attirare le navi durante le tempeste, tramite dei fuochi. Le navi vengono attirate verso delle scogliere, su cui si schiantano, e i naufragatori si occupano di uccidere i sopravvissuti e di rubare le ricchezze trasportate. Nel romanzo è la volta di una nave canadese di ritorno dalla Norvegia. A bordo si trovava anche papà Miccò e Noel, un abile gabbiere, si diceva però che suo padre facesse parte dei naufragatori, anche se era solo una voce. Il caso vuole che, una volta sfracellata la nave, Noel sia stato ucciso proprio da suo padre, il quale a prima vista non lo aveva riconosciuto, perchè ricoperto da degli abiti. Dopo l'imperdonabile omicidio il padre di Noel si getta in mare e viene ritrovato morto il giorno dopo. Papà Miccò invece riuscì a salvarsi scappando nuoto e raggiungendo per miracolo un altro tratto di costa.
L'ambiente che circonda i personaggi rende l'atmosfera più cupa, è notte, il mare è molto agitato, c'è vento e nebbia, è in linea con la fine tragica della storia.

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