lunedì 28 agosto 2017

Le aquile della steppa

Fonte: http://www.emiliosalgari.it
Le aquile della steppa è un libro di Salgari del 1907 pubblicato dall'editore genovese Donath. Il libro è ambientato in Uzbekistan, vicino alla città di Samarcanda, nel 1875. Il protagonista Hossein sta per sposarsi con Talmà, una bellissima fanciulla. Purtroppo però, proprio il giorno delle nozze dei briganti, chiamati le Aquile della steppa, rapiscono Talmà, portandola via. Hossein prepara una spedizione grazie all'aiuto del padre, un ricco e famoso beg (capo). Alla spedizione partecipanoanche il poderoso Tabriz, servo fedele di Hossein, il cugino Abei, nipote del beg, e la scorta. La spedizione si dirige a Kitab, dove Abei parla con il capo della città per capire dove si trova Talmà. Abei torna dal cugino Hossein dicendogli che Talmà è in città, ma in cambio dell'informazione data i cinquanta cavalieri di Hossein dovranno combattere contro i russi, che stanno per assediare Kitab. Hossein acconsente; i russi assediano la città e la battaglia comincia. I russi stanno per vincere, inoltre Abei comunica che Talmà ha lasciato la città con le aquile della stappa, così Hossein con i suoi 50 cavalieri decide di abbandonare la città dalla parte meno controllata dai russi. Durante il combattimento per fuggire, Abei spara alle spalle e a tradimento sia a Hossein che a Tabriz, che vengono salvati ma anche arrestati dai russi che trovano nelle loro tasche delle lettere compromettenti messe lì da Abei. I due allora capiscono che a far rapire Talmà dalle aquile della steppa è stato Abei, poiché innamorato della fanciulla. Hossein e Tabriz vengono condotti ad una città, ma durante il tragitto, grazie ad una tempesta di sabbia, riescono a fuggire. Intanto, inscenando un finto attacco alle Aquile della steppa sue complici, Abei riesce ad impadronirsi di Talmà e tornare dal beg, dicendogli che suo figlio è stato ucciso dai russi, assieme al servo Tabriz. Nel frattempo, i due vogliono giungere ad una città fluviale per tornare casa, ed un gentile ammaestratore di scimmie si offre di far loro da guida, ma in realtà non è altro che una spia incaricata da Abei di ucciderli. I tre entrano nella cittadella dove vengono assediati da soldati uzbeki, alleati dei russi, in una capanna, mentre vedono fuggire Karawal, la spia di Abei. Tabriz, però riesce a trovare un insperato passaggio sottoterra che li conduce alla cinta, dove scaricano i cannoni sugli uzbeki, che si danno alla fuga. Tabriz e Hossein scappano a cavallo e dopo ore di galoppo raggiungono Karawal, dove Hossein gli promette salva la vita se testimonierà contro Abei: lui accetta. I beg è felicissimo di rivedere il figlio e, dopo il chiarimento, furioso contro Abei, che per punizione viene decapitato. Karawal, per paura di subire la stessa sorte, scappa ma viene ucciso da un colpo di fucile di Tabriz, che non lo aveva perdonato, come invece aveva fatto Hossein.
Dopo tante avventure Talmà e Hossein finalmente si sposano.

martedì 22 agosto 2017

Gli orrori della Siberia

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Fonte: mercatinodellibrousato.com
Gli orrori della Siberia è un libro di Emilio Salgari scritto nel 1900 e pubblicato dall'editore Donath. Il romanzo è ambientato in Siberia nel 1862. Il libro parla di un ex colonnello polacco, di nome Wassiloff che, dopo aver combattuto per la Russia, diventa nichilista e per questo arrestato e inviato verso le miniere della Russia orientale. Il libro narra il lungo cammino dei forzati attraverso la Siberia, legati assieme con lunghe catene di metallo, chiamate per questo "catene umane". Durante il cammino morivano moltissime persone, quelle che sopravvivevano morivano lavorando nelle miniere; non c'eraalcuno scampo alla morte. Fortunatamente il polacco, assieme a un suo amico, studente di Odessa, incontra un capitano, anche lui polacco, che un tempo combatteva sotto gli ordini del colonnello, e che non lo aveva dimenticato. Il capitano Baunje quindi fa in modo che la loro marcia sia il meno penosa possibile.
Durante il cammino il colonnello contatta sua sorella Maria che, assieme al suo servo e al suo cocchiere, parte per salvarlo attraversando la Siberia con una slitta. La giovane sorella passa moltissimi pericoli, fra i quali lupi, orsi, cosacchi (soldati russi) e briganti, senza contare l'asprezza del territorio siberiano. Il generale e lo studente vengono spediti a lavorare in una miniera e tentano la fuga, ma vengono fermati. La sorella viene catturata da soldati cosacchi che scortavano una colonna di forzati; tutto sembra perduto per loro, ma la sorella chi trova a capo di quel drappello? Proprio il capitano Baunje che aveva aiutato il fratello e che era stato mandato a scortare un'altra colonna di forzati, come punizione per non averne uccisi a sufficienza nella precedente! Il capitano e la sorella quindi si recano alla miniera e, grazie ad un abile stratagemma, la ragazza libera il fratello e il suo amico studente, assieme ad un altro forzato. Dopo altre avventure e inseguimenti raggiungono la frontiera cinese, ma non sanno come oltrepassarla, visto che è guardata da molti reggimenti di cosacchi. Fortunatamente incontrano una tribù nomade cinese che li aiuta, attaccando i russi. Il piccolo gruppo di protagonisti riesce a varcare la frontiera, ma dopo un tradimento dei mandarini di frontiera vengono riportati in Russia. I nomadi non se la cavano molto meglio, perchè il loro bestiame viene preso dai cosacchi. Fortunatamente lo studente Ivan, amico del generale riesce, a scappare e a raggiungere i nomadi che avevano un grande senso di ospitalità Ancora grazie ad uno stratagemma i forzati, Wassiloff, Maria e i suoi servi riescono a scappare in Cina, dove Maria si sposa con Ivan, unamico del fratello e la tribù nomade riesce a riavere il suo bestiame assieme ad una grande ricompensa in denaro da parte di Wassiloff e Maria.